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Shopopop VS Uber Eats

Le principali (e fondamentali) differenze tra Shopopop e Uber Eats

Sostenibilità e collaborazione; questi due dei valori che distinguono Shopopop da qualsiasi altro servizio di consegna a domicilio. 

Negli ultimi anni, soprattutto con la pandemia, la consegna a domicilio è diventata fondamentale: un servizio a cui molti non sanno più rinunciare. Sono quasi moltiplicate le aziende che offrono servizi di delivery: Glovo, Uber Eats, Getir, Gorillas, Just Eat, Deliveroo. 

Per strada, vediamo sempre più rider che consegnano a tutte le ore del giorno e della notte, che si tratti di biciclette, motocicli o monopattini elettrici.

Il modello

Uber Eats offre un servizio di consegna a domicilio tramite la propria app di e-commerce. Mette in connessione i ristoranti/commercianti con i clienti finali tramite la propria app: non appena il cliente effettua l'ordine sull'app, un rider prende in carico la consegna e si occupa di portarla a termine.

Shopopop offre un servizio di consegna collaborativa, conosciuto anche come crowd-shipping. Il concetto di base è molto semplice: i clienti acquistano i loro ordini direttamente dal punto vendita (online o direttamente in negozio) e dei privati sfruttano i loro spostamenti quotidiani, come andare al lavoro, tornare dalla palestra o visitare un amico, per ritirare gli acquisti e consegnarli direttamente ai consumatori finali. I consumatori in questione effettuano l’ordine online o in negozio presso il loro commerciante di fiducia (supermercati, fioristi, enoteche, ecc.), la consegna viene inserita nel gestionale dal punto vendita e appare quindi visibile sull'app ai driver collaborativi, che decidono autonomamente se accettare o meno la consegna.

L’impatto ambientale

I servizi di home delivery sono, ad oggi, responsabili del 3% delle emissioni globali del gas serra; entro il 2050 l’impatto salirà al 17%. Il dato è così preoccupante che molte grandi città sono corse ai ripari vietando l’apertura di dark store e dark kitchen (negozi e cucine dedicati esclusivamente al delivery). Tra le città ad aver preso tale decisione troviamo sia Barcellona che Madrid, ma anche Amsterdam e Rotterdam.

La decisione è dovuta a diverse ragioni, tra cui il disturbo e inquinamento eccessivi, che provocano un peggioramento della qualità della vita dei cittadini. 

Con Shopopop tutte le consegne sono di prossimità in cui lo spostamento non è dedicato esclusivamente alle stesse, ma punta ad ottimizzare un percorso già esistente. In ultima analisi questo aiuta a limitare le emissioni di CO2 in confronto alla logistica tradizionale. Di seguito è riportata un’infografica sulla riduzione di emissioni rispetto alla consegna effettuata con un furgone o dal singolo cliente con la propria auto.

Soluzione sostenibile

Le condizioni dei lavoratori

Oltre all’impatto ambientale, tema sempre più discusso sono le condizioni lavorative di chi si occupa delle consegne: i rider. La relazione lavorativa tra realtà come Uber Eats e questi ultimi è raramente di natura contrattuale: nella maggior parte dei casi si tratta di lavoratori autonomi o inquadrati come collaboratori occasionali. In entrambi i casi, non esiste una copertura assistenziale adeguata per soggetti che considerano queste piattaforme come un lavoro, in quanto generano un reddito costante. Ma cosa succede se una di queste aziende decide improvvisamente di chiudere e abbandonare un paese?

Il caso esemplificativo riguarda Uber Eats. Il 15 giugno 2023, a sette anni dall’apertura in Italia, Uber Eats annuncia la sua chiusura, lasciando così a casa 8 mila rider che, non essendo tutelati da alcun tipo di contratto, non possono fare nulla se non scendere in piazza a manifestare. 

"I collaboratori occasionali, infatti, non hanno alcuna copertura per la disoccupazione involontaria o la perdita di reddito, e neanche un incentivo alla ricollocazione, mentre le partite Iva avrebbero accesso all’ammortizzatore sociale ISCRO (ndr. Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa) che però ha criteri di ingresso molto complessi”

spiega Nicola Marongiu, coordinatore dell’area Contrattazione e mercato del lavoro della Cgil nazionale. 

La prenotazione delle consegne, l’algoritmo e la gestione dei pagamenti

Nella maggior parte dei casi, ai rider delle piattaforme di delivery come Uber Eats vengono assegnate le consegne che possono accettare entro 90 secondi, passati i quali vengono assegnate a un altro rider. L’assegnazione avviene in base ad uno specifico algoritmo, il cui funzionamento rimane tutt’oggi ignoto: un mix tra il numero di consegne già effettuate, le recensioni ricevute e il tempo impiegato per completare ogni consegna.

Il pagamento delle consegne ai rider avviene settimanalmente, con un costo aggiuntivo nel caso si desideri un trasferimento immediato. Il guadagno, nello specifico con Uber Eats, è di circa 3€ netti a consegna. Durante le consegne i rider hanno l’obbligo di indossare una divisa, che devono acquistare ad un costo di 70€, che verrà poi detratto al primo pagamento.

shopopop vs uber eats

Quello di Shopopop è un servizio di consegna collaborativa pensato per arrotondare le entrate di fine mese, non per diventare un lavoro a tempo pieno. Trattandosi di privati che effettuano una consegna in base ai propri percorsi frequenti, lo spostamento ha un fine personale, che può essere ottimizzato effettuando una consegna a un altro privato. Prima di prenotare la consegna i driver collaborativi leggono le informazioni sulla distanza e il volume della consegna direttamente sull'app e decidono liberamente se prenderla in carico. In cambio di questo servizio, ricevono una mancia media di 6€ netti per ogni consegna. Il compenso è disponibile immediatamente nell'app al completamento della consegna o entro 24/48h se questa non viene convalidata con il codice di consegna.

Come ci assicuriamo che i nostri driver collaborativi non considerino questo un lavoro?

L’app di Shopopop funziona in maniera diametralmente opposta a quelle del delivery: mentre queste ultime cercano di impegnare tutto il tempo dei rider proponendo un numero sempre maggiore di consegne (sfruttando persone che, pur di guadagnare qualcosa in più, corrono da una parte all’altra della città mettendo continuamente a rischio la propria sicurezza), l’obiettivo di Shopopop è quello di allargare la community dei driver collaborativi. Offrendo un numero uguale di consegne a tutti, ottimizzando i percorsi frequenti e limitando chi effettua troppe consegne. In questo modo, Shopopop preserva i suoi due core values: l’aspetto umano e la collaborazione. Shopopop garantisce inoltre la possibilità di prenotare consegne a chiunque: che siano persone con disabilità, anziani, lavoratori con un regolare contratto di lavoro o disoccupati. Previa verifica dei documenti e delle informazioni bancarie, chiunque può entrare a far parte della community.

Shopopop vs Uber Eats

Con la chiusura di Uber Eats in Italia e migliaia di rider in piazza a manifestare, viene spontaneo chiedersi se il quick commerce sia una realtà sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che per quanto riguarda i diritti dei lavoratori.

Nel mese di Giugno 2023, l’Unione Europea ha completato una bozza di direttiva per disciplinare la gig economy: sono stati stilati sette criteri, e se almeno tre di questi sono soddisfatti, i rider dovrebbero essere assunti con un contratto regolare. Tale riconfigurazione avrebbe delle conseguenze economiche e strutturali non trascurabili per le aziende come Uber Eats che si troverebbero costrette ad assumere come dipendenti migliaia di rider che al momento non hanno tutele. Oltre al contratto, la direttiva mira a creare maggiore trasparenza sul funzionamento delle app e sull'assegnazione delle consegne. Tra i vari punti della direttiva figurano l’imposizione di un abbigliamento specifico, la supervisione del lavoro, la limitazione della facoltà di scelta degli orari di lavoro e dei giorni di assenza, la restrizione alla possibilità di rifiutare incarichi. Tutti punti che sono lontani dal modello collaborativo di Shopopop.

In un panorama in cui le preoccupazioni ambientali e le condizioni lavorative dei rider sono sempre più oggetto di dibattito, Shopopop si distingue per i suoi valori: sostenibilità e approccio collaborativo, offrendo un servizio di consegna a domicilio che preserva l'aspetto umano.

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By Team Shopopop
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